CAMOMILLA COMUNE– Matricaria chamomilla L. -Compositae

Caratteristiche

Erbacea annuale con fusto eretto alta 20-40 cm, ramificato.

Presenta foglie pennatosette, a lance sottili, piane di sotto di colore verde chiaro.

Le infiorescenze a capolino sono costituiti da fiori gialli, tubolari, ermafroditi al centro, e da fiori bianchi, ligulati, femminili in posizione distale.

I capolini alla base sono protetti da un involucro di bratte, nudo e cavo all’interno, sul quale si inseriscono i fiori.

Congeneri Matricaria discoidea DC: si presenta senza fiori ligulati bianchi ed è un po’ meno efficace per mancanza di azulene.

Habitat

La camomilla è originaria del Bacino Mediterraneo, ma si è diffusa, oltre che in Europa anche in Asia occidentale, India, Siberia, Algeria e anche in Australia.

Posizionamento

In Italia è frequente nei terreni incolti e nelle campagne come infestante, negli orti, lungo i viottoli, i muri tra e le macerie; più frequente nelle zone asciutte, soleggiate, e da 500 a 1500m.

Cresce bene in terreni di diversa composizione.

Dà produzioni scadenti nei terreni acidi, tollera i terreni salini e in presenza di pH elevati.

Non ha bisogno di concimazione e cresce bene anche su suoli poveri.

In base al tipo di clima la semina viene fatta da settembre a novembre.

Il seme non va interrato, ma soltanto depositato sul terreno ben preparato.

Dopo la semina deve seguire una rullatura e quindi un’irrigazione per favorire la germinazione del seme.

A causa della competitività con le infestanti è sufficiente una sarchiatura interfila in autunno e una in primavera.

La coltura è annuale, ma a causa della diffusione naturale del seme può durare anche 2-3 anni.

Fiorisce da maggio ad agosto per tutta l’estate.

Raccolta

Droga usata: fiori.

La raccolta dei capolini si esegue in piena fioritura a partire dal mese di maggio.

Su piccole superfici i capolini vengono raccolti a mano o con pettini; su grandi superfici è assolutamente necessario disporre di macchine raccoglitrici.

La camomilla deve essere posta negli essiccatoi in strati molto spessi a temperature vicino ai 40°C.

Proprietà e utilizzi

Ha proprietà antinevralgiche, antispasmodiche, antinfiammatorie, digestive, sedative.

Ha un azione calmante, antispasmodica, emmenagoga, carminativa.

L’infuso dei fiori è un eccellente calmante dei nervi, aiuta la digestione, insonnia e agevola il sonno, utile in caso di dolori di stomaco e mestruali, aiuta a superare raffreddore e influenza.

Uso interno:

Infuso: versare 100 cc di acqua calda su 4 g di fiori di camomilla, lasciare in infusione non più di 2 minuti; filtrare e bere.

(Un tempo eccessivo di infusione può scurire la bevanda e in soggetti sensibili, avere come effetto quello di eccitare invece di calmare e provocare insonnia).

Per uso esterno l’infuso viene usato: per lavare la pelle infiammata, per fare gargarismi utili in caso di mal di gola, per impacchi caldi in caso di coliche epatiche.

Il decotto aggiunto all’acqua del bagno sarà di giovamento alle persone ipertese oltre che d’aiuto per decongestionare la pelle; utilizzato per il risciacquo dei capelli dopo lo shampoo ne schiarisce il colore.

Uso esterno, come antinfiammatorio:

Infuso: 100 g ogni litro di acqua. Sciacqui e compresse ripetute sulla parte interessata.

L’olio viene usato per calmare rossori e infiammazioni della pelle.

Macerare 20 g di fiori in 100 g di olio per alcune ore.

Usare come unguento sedativo per rossori e infiammazioni cutanee.

Sostanze contenute Olio essenziale di colore blu (alfa-bisabololo, eninspiro eteri, camazulene),

lattoni sesquiterpenici (matricina), flavonoidi (derivati dell’apigenina), cumarine.

Avvertenze

Sconsigliato l’uso a chi soffre di diarrea, contro indicata alle donne gravide; va consumata lontano dai pasti.

Sebbene la camomilla sia sicura, grandi quantità e infusi forti possono provocare nausea in alcune persone.

La camomilla fresca può provocare un’ allergia da contatto.

Storia e curiosità

Il nome deriva dal greco “del terreno” e “mela” per l’odore che somiglia a quello della mela Renetta; questa derivazione è conservata nel nome spagnolo “manzanilla”, da manzana, che significa “mela”.

Il nome del genere, Matricaria, proviene dal latino che significa “utero”, con riferimento al potere calmante nei disturbi mestruali.

In passato i fiori essiccati venivano usati come tabacco da pipa.

Può essere confusa con la camomilla bastarda (Matricaria inodora), che ha però capolini più grandi e ricettacolo pieno, o con la falsa camomilla (Anthemisaruensis), che però non ne ha il gradevole aroma.

La camomilla era usata dagli antichi Egizi e in Egitto vengono ancora coltivate grandi quantità per uso domestico e per l’esportazione.

Nello stomaco mummificato di Ramses II fu trovato del polline di camomilla.

Gli anglosassoni la chiamavano Maythen e la annoveravano tra le erbe a loro più sacre.

Il nome camomilla in sé deriva dalla parola greca antica che significa “mela nana”, per il suo profumo, sebbene questo si riferisca probabilmente alla camomilla romana. L’erbario di Parkinson del 1656 consiglia bagni di camomilla per confortare e rinforzare i sani e per alleviare i dolori negli ammalati

In cucina

Risotto Curcuma, limone, pepe nero e brodo di camomilla

Un piatto semplice fatto con pochi ingredienti la sua particolarità è quella di non essere mantecato in modo classico burro e parmigiano ma con della farina di riso sciolta con poca acqua.

Ingredienti

1 persona

1. 100 gr riso Vialone nano

2. 1/2 cipolla bianca

3. 1 cucchiaio curcuma in polvere

4. q.b Olio evo

5. q.b Sale

6. Brodo di camomilla 1 LT

7. 20 gr farina di riso

8. Succo di mezzo limone+ la scorza

9. q.b Pepe nero.

Preparazione

Per il brodo di camomilla fate scaldare l’acqua e aggiungete due bustine di camomilla lasciandole in infusione per il tempo indicato sulla scatola.

Dopodiché togliete le bustine e portatelo ad ebollizione servirà per la cottura del riso.

A parte fate sciogliere la curcuma con poca acqua calda e ricavate da metà limone il succo e dall’altra metà la scorza.

Tagliate a tocchetti sottili la cipolla e fatela imbiondire in una padella antiaderente con un filo d’olio a fiamma bassa mentre in una pentola capiente, fate tostare il riso a secco senza aggiungere grassi.

Salate il riso leggermente, unite la cipolla al riso e una volta tostato, aggiungete due mestoli di brodo di camomilla bollente e mescolate.

Man mano che il brodo viene assorbito, aggiungete altri due mestoli di brodo fino a portarlo a cottura circa 14-16 minuti.

A metà cottura, versate la curcuma, il succo e la scorza di limone e mescolate e portate a termine la cottura del risotto.

A parte, fate sciogliere la farina di riso con poca acqua servirà per mantecare il risotto.

Una volta che il risotto è all’onda, assaggiate se necessario, regolate di sale.

Fuori dal fuoco, versate la farina di riso sciolta e mescolate energicamente otterrete un risotto cremoso.

Servite il risotto completandolo con una macinata di pepe nero, scorza di limone e un filo d’olio evo.

Liquore Sereno per mitigare lo stress


Ingredienti

2 litri di grappa

250 grammi di acqua distillata

250 grammi di zucchero

25 grammi di fiori di camomilla

20 grammi di scorze di limone

20 grammi di scorze d’arancia

15 grammi di calamo aromatico

10 grammi di anice stellato

10 grammi di bacche di ginepro

8 grammi di cumino

Preparazione

Mettete a macerare per 15 giorni tutti gli aromi nella grappa avendo cura di scuotere il vaso chiuso ermeticamente almeno una volta al giorno.

Trascorso questo periodo fate sciroppare lo zucchero nell’acqua distillata calda e aggiungetelo al macerato.

Lasciate quindi riposare per qualche ora , dopo di che filtrate e imbottigliate.

Impiegatelo contro lo stress con mezzo bicchierino dopo i pasti !

Rielaborazione in esclusiva per i clienti di CED INGEGNERIA – Bergamo – Milano – Lombardia – Italia

Dicembre 2024